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La gorgia toscana

Il fenomeno fonetico della cosiddetta “gorgia toscana” suscita sempre maggiore interesse tra studiosi e linguisti di livello nazionale e internazionale. Le motivazioni risiedono nelle origini, non ancora ben chiare, del fenomeno, oltre che nella pluralità dei fattori che incidono sulla sua realizzazione.

La gorgia toscana – nota anche come “spirantizzazione” o “aspirazione toscana” – è un fenomeno di variazione allofonica che consiste nell’indebolimento delle consonanti occlusive scempie. Tale alterazione può provocare la spirantizzazione (ad es. amico pronunciato col suono dello spagnolo bajo), l’aspirazione (ad es. amico pronunciato col suono dell’inglese behave) o la scomparsa (ad es. amìo) della consonante interessata.
La situazione, però, è molto più complessa: bisogna infatti tenere conto di molti fattori. Più nello specifico, possiamo dire che:

/p t k/ possono diventare [φ θ h/x]          Es. ape > [ˈaφe], petalo > [ˈpɛθalo], decoro > [deˈhɔro]

/b d g/ possono diventare [β δ ɣ]              Es. libero > [ˈliβero], lode > [ˈlɔδ⁄e], lago > [ˈlaɣo]

La posizione dell’occlusiva

Differentemente da ciò che si legge in vari manuali, l’occlusiva in questione non deve necessariamente trovarsi in posizione intervocalica per essere soggetta a indebolimento. Essa, infatti, deve sempre essere preceduta da una vocale, ma può essere seguita sia da un’altra vocale (topo > [ˈtɔφo]), sia da una consonante liquida (lacrima > [ˈlakhrima]) o da un legamento (richiesta > [riˈhjɛsta]). Inoltre, la gorgia può verificarsi anche quando la vocale che precede l’occlusiva si trova alla fine della parola precedente, dunque anche se è separata dall’occlusiva tramite uno spazio (la casa > [laˈhasa]).

Le origini

I linguisti non sono unanimi riguardo alle ipotesi sulle origini della gorgia toscana.
La prima tesi, detta sostratista, si basa sull’idea secondo cui il fenomeno sembrerebbe dovuto all’influsso del sostrato etrusco. Sebbene tale ipotesi trovi conferma nella presenza, nelle varietà toscane, di tre suoni che corrispondono perfettamente ai suoni aspirati della lingua prelatina (χ, ϑ, φ), non risulterebbe, d’altra parte, abbastanza convincente per il fatto che l’area in cui si stanziò il popolo etrusco è ben più vasta dell’area corrispondente all’odierna toscana. Anche per questo motivo, a partire dagli anni ’70 del Novecento, questa ipotesi è stata quasi definitivamente accantonata. Solo in seguito, grazie ad alcune ricerche di carattere dialettologico e sociolinguistico, è stata avanzata l’ipotesi che vede la gorgia toscana come un fenomeno romanzo insediatosi nelle varietà toscane a partire dal basso medioevo. Sebbene i dubbi siano ancora troppi, ad oggi, tale spiegazione risulta essere la più convincente.

Differenze locali

La gorgia toscana non è presente in eguale misura nel territorio toscano. L’area della sua massima manifestazione corrisponde, a grandi linee, con il toscano centrale, vale a dire con le province di Firenze, Siena e Pistoia. Nei territori del toscano meridionale e orientale, la distribuzione del fenomeno è molto instabile, anche se in progressiva espansione.
È doveroso precisare che il fenomeno della gorgia, anche nelle zone in cui risulta ben affermato, non rappresenta una regola obbligatoria: esistono infatti molti altri fattori che influiscono sulla sua realizzazione e diffusione.

Altri fattori di differenziazione

Come si è accennato, il fattore diatopico non è l’unico a influire sulla realizzazione della gorgia toscana. Anche l’aspetto diafasico e l’aspetto diastratico, infatti, possono giocare un ruolo decisivo. Molti linguisti hanno constatato che il processo di spirantizzazione varia secondo a stile e ritmo di elocuzione, risultando più marcato in contesti poco sorvegliati caratterizzati da un parlato rapido e spontaneo. Tuttavia, il fenomeno non risulta assente nel parlato formale e tra le classi sociali più elevate.
In conclusione, la gorgia toscana risulta evidentemente legata al prestigio del modello fiorentino e rappresenta un chiaro indicatore di appartenenza geografica facilmente riconosciuto da tutti gli italiani non toscani.

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